Eventi - maggio 2010
I vincitori del Far East Film Festival 2010
E’ tempo di bilanci per Far East Film Festival, una delle rassegne europee più ricche e importanti dedicate al cinema orientale, ormai arrivata alla dodicesima edizione. Come ogni anno la città di Udine è stata invasa da una schiera di appassionati che hanno potuto vedere una grande numero di titoli che rimangono spesso, nonostante l’indubbia qualità artistica, inediti in Italia.
Ha convinto nella categoria Audience Award, Castaway on the moon del regista coreano Lee Hey-jun che si è aggiudicato il primo premio assegnato dal pubblico. Il film racconta la storia di un impiegato in crisi economica e psicologica che tenta il suicidio gettandosi in un fiume. Destino vuole che, invece, finisca su un isolotto disabitato che, da prigione, si trasforma inaspettatamente in un rifugio sicuro, lontano da quella società votata al profitto che lo ha condotto all’estremo gesto. Soltanto Ms Kim, un’altra reclusa volontaria che da tre anni si è allontanata dal mondo civilizzato, e anch’essa incapace di seguire le logiche spietate del profitto, è l’unica ad accorgersi di questo singolare naufrago. Solo all’apparenza parodia di Cast Away, il blockbuster diretto da Robert Zemeckis, Castaway on the moon rivela un’anima ben più complessa, raccontando, attraverso il linguaggio della commedia grottesca e del dramma sentimentale, due solitudini che s’incontrano a dispetto del mondo circostante.
Secondo posto invece per The Accidental Kidnapper, storia di un altro suicidio mancato. Ex detenuto Hideyoshi Date depresso perché senza lavoro, casa e moglie, decide di farla finita ma scopre nella propria macchina un bambino di sei anni scappato di casa. Ciò gli da la strana idea di mettere in scena un finto rapimento, chiedendo ai genitori del piccolo 50 milioni di yen come riscatto. Ispirato a Un mondo perfetto di Clint Eastwood con l’aggiunta di un pizzico d’ironia, Hideo Sakaki riesce nell’impresa di uscire dal clichè del melodramma strappalacrime, precorrendo la via in bilico tra commedia e dramma con raffinatezza ed intelligenza.
The Dreamer dell’indonesiano Riri Riza si aggiudica, infine, il terzo posto con il secondo film di una trilogia tratta di romanzi dello scrittore Andrea Hirata. Nel primo capitolo (The Rainbow Troops) Riza aveva mostrato l’infanzia di un gruppo di ragazzini di uno sperduto villaggio, mentre in questo secondo capitolo presentato al Far East, passa alla loro adolescenza, tra lavoro, studio e i primi amori.
Nalla categoria Black Dragon Audience Award al primo e al terzo posto si sono confermati Castaway on the moon e The Dreamer, mentre il secondo posto è andato a City Of Life And Death di Lu Chuan. Il regista ha impiegato ben tre anni per realizzare una storia che raccontasse visivamente l’orrore del massacro di Nanchino senza retoriche, e mostrando anche il punto di vista del nemico.