News - settembre 2010
Tanti film orientali alla 67esima Mostra del Cinema di Venezia
E’ probabile che non si tratti di un caso. La Mostra del Cinema di Venezia numero 67 quest’anno sarà presieduta da Quentin Tarantino, uno che, com’è ben noto, è venuto su a spaghetti western e film d’arti marziali orientali. E proprio questi ultimi saranno i grandi protagonisti di questa edizione a partire dal Leone d’oro alla carriera assegnato a John Woo, grande maestro del cinema action, la cui stella sembrava in po’ sbiadita negli ultimi anni (quelli americani), ma tornato in gran forma con il colossal cinese La battaglia dei tre regni. Il regista cinese verrà omaggiata dalla Mostra anche con la proiezione del suo ultimo lavoro: Reign Of Assassins. La storia si incentra sulla battagli nata per impossessarsi delle spoglie mortali di Bodhi, un monaco buddista e mistico di arti marziali vissuto nel 400 a.C., ma racconta anche di un tragico triangolo amoroso che porta i protagonisti ad un epico scontro finale.
In concorso alla Mostra di Venezia due mostri sacri del cinema d’azione orientale: Miike Takashi e Tsui Hark. Il primo aveva già percorso le vie del lido nel 2007 e oggi ritorna con Thirteen Assassins. Siamo nell’epoca Shogun e un signore malvagio stupra e uccide indisturbato. Ci penseranno tre assassini, ognuno con un’abilità particolare, a cercare di fermarlo pur trovandosi in forte inferiorità numerica nello scontro con il suo esercito. Grazie alla collaborazione con il Fear East di Udine, fuori concorso verranno proiettate altre due pellicole del regista giapponese: Zebraman del 2004 e l’ancora inedito sequel Zebraman 2. Il primo film era ambientato proprio nel 2010 quando uno strano eroe mascherato vestito da zebra salvava il Giappone dell’invasione di alieni provenienti da un’altra galassia, mentre il sequel, ambientato quindici anni dopo nel 2025, mostra un’angosciosa Zebra City dove si sperimentano strane riforme politiche.
Tsui Hark, conosciuto da noi soprattutto per Seven Sword, porta al Festival Detective Dee and the Mystery of Phantom Flame, altro film storico cappa e spada ambientato nel 690 d.C. Alla vigilia dell’incoronazione della nuova imperatrice della Cina, la prima e l’unica che il regno abbia mai avuto, il lieto evento è sconvolto da una serie di macabri delitti. Ad investigare viene chiamato il detective Dee, esiliato anni prima dall’imperatrice poiché si era opposto al suo volere, ma ora l’unico in grado di risolvere il caso.
Molto atteso è anche Norwegian Wood di Anh Hung Tran, già Leone d’oro al Festival di Venezia nel 1995 con Cyclo, e che oggi propone in versione celluloide il best seller di Haruki Murakami. Riuscirà il regista vietnamita a rendere le atmosfere rarefatte della storia d'amore e morte che lega i tre protagonisti, Watanabe, Naoko e Midori, così magistralmente raccontati da Murakami?
A chiudere la sezione Orizzonti, Oki’s Movie di Hong Sang-soo, film diviso in quattro capitoli che racconta la storia di un giovane cineasta, del suo professore di cinema e della bella ragazza contesa tra i due.
Fuori concorso invece l’attesissimo Legend of the Fist (remake di Dalla Cina con furore) di Andrew Lau, autore a cui si deve la saga Infernal Affairs (celebre anche per il remake The Departed di Martin Scorsese). A calarsi nei panni di Chen Zhen che un tempo furono di Bruce Lee e di cui ques’anno cade il settantesimo anniversario dalla nascita, Donnie Yen.
Per gli amati degli immancabili horror orientali, The Child’s Eye 3D dei fratelli Pang che dopo la traversata oceanica e i due deludenti film americani, tornano in patria, e The Shock Labyrinth: Extreme di Takashi Shimizu a cui si devono indimenticabili horror come Ju-on e The Grudge.