Editoriale - dicembre 2012
Letture: Rivivere gli anni 70 in alcuni libri
Regola numero uno: dovete conoscere il giapponese. Altrimenti niente. Regola numero due: anche se non sapete come è fatto un kanji e quindi non conoscete una parola di giapponese, occorre essere sfegatati seguaci degli anime realizzati nel periodo (secondo noi) più esuberante, cioè gli anni 70. Regola numero tre: nutrite ben bene il portafoglio, ne avrete bisogno. Perché i volumi di cui stiamo per parlare sono rispettivamente 1) pieni di ideogrammi giapponesi; 2) raccontano gli anni 70 per fan sfegatati e 3) vi costeranno un po’ di soldi.
La casa editrice Yosensha, per esempio, ha un agguerrito catalogo di libri. E tra i tanti, quelli dedicati agli anime presenziano in una collana dal titolo “Otona Anime Collection” che già si è aggiudicata gli anni 80 con devozione ai super robot del periodo. Bello davvero.
Quello che invece interessa queste righe è il libro Otona Anime Collection – Ima dakara Katakeru 70 Nendai Anime Hiwa (pp. 208, yen 1500) e la sua bellissima copertina col Tigre. L’Uomo Tigre, intendiamo. In rete qualche recensore un po’ distratto vi dirà che il volume è provvisto di pochissime immagini. Se intendeva immagini a colori, non ne troverete nessuna; se intendeva riferirsi a quelle firmate Michi Himeno come le più belle, oltre che distratto il recensore non ha ben capito che volume ha tenuto in mano. Ima dakara Katakeru 70 Nendai Anime infatti è una superba raccolta di interviste ad alcuni dei principali eroi del disegno di quel periodo. Citiamo: Noda Takuo, Akihiro Kanayama, Masami Suda, Tsuneo Ninomiya, Michi Himeno e Yasuo Otsuka. Sono i protagonisti di questo libro. E con loro rivivono personaggi indimenticabili (i Gatchaman, l’Uomo Tigre), gli studio che hanno prodotto serie Tv come Daimos, Vultus V, Getter Robot. Nel ricordo riprendono colore le sensazioni e i modi di lavorare di allora, e che oggi la digitalizzazione ha reso antiquati. Ma non per questo meno fondamentali. Nostalgia a parte, l’occhio ha la sua parte con immagini tratte dagli anime analizzati, fotogrammi dagli opening con in più una serie di illustrazioni realizzate per l’occasione (e datate maggio 2012). Omaggi firmati Yasuomi Umezu (pilastro della Tatsunoko), Hideyuki Motohashi e diversi altri.
Per i primi cinquant’anni di Tatsunoko, forse già conoscerete l’art book Tatsunoko Past and Future/Tatsunoko 50th Anniversary (Kadokawa Shoten, pp. 167, 6000 yen), progetto editoriale che fa seguito alla mostra espositiva della scorsa estate (Tatsunoko Pro. Exhibition). Il volume viene venduto assieme a una serie di dvd con le opere più celebri dello studio. Ricchissimo di immagini, concept art e fotogrammi, punto di forza sono anche le interviste presenti. Da affiancare ovviamente a un altro bel libro, Ippei Kuri Memorial Art Book (pp. 300, 2800 yen), che racchiude testimonianze di prima mano dell’artista e co-fondatore dello studio Tatsunoko e un soddisfacente numero di illustrazioni a colori e in bianco e nero. Kuri non soltanto era bravissimo a disegnare personaggi buffi e divertenti, ma il suo tocco realistico è praticamente unico nel panorama giapponese di fumetti e anime.
Da un maestro all’altro. Shingo Araki non serve che vi diciamo chi è stato e cosa ha combinato nel mondo degli anime. Poco dopo la morte, è uscito un magnifico volume dal titolo Shingo Araki: 1939 – 2011 Hitomi & Tamashii Memorial Artbook (pp. 380, 6900 yen), considerato tuttora il libro illustrato più bello in circolazione. Fate un po’ voi il conto: quasi 400 pagine di illustrazioni per sintetizzare, ma è impresa impossibile, tutto il lavoro dell’artista. Il quale non è stato solo animatore e sakkan apprezzato ma anche disegnatore di fumetti (anche se non gli è andata come sperava). Volume costosetto, ma ne vale la pena.
Mario A. Rumor