A leggere la lunga intervista che Francesco Nicodemo (apprezzato traduttore di fumetti giapponesi) ha condotto con il maestro Leiji Matsumoto, ogni tanto ci scappa un pizzico di invidia. Matsumoto ha infatti l’entusiasmo e l’euforia di un giovane, dall’alto dei suoi 75 anni. Recentemente insignito del titolo di “Cavaliere delle Arti e delle Lettere” dal governo francese, il disegnatore è ancora sulla cresta dell’onda. Sempre al lavoro, aperto alle nuove tecnologie ma affezionato al piacere del libro da sfogliare, ha appoggiato con interesse la realizzazione di un film in 3D con protagonista il suo Capitan Harlock. Ma ciò che più colpisce nell’intervista pubblicata su Fumo di china, adesso in edicola, è il ritratto di un Uomo innamorato di arte, cinema, musica. Un mangaka che ha iniziato a coltivare la passione per i fumetti praticamente adolescente e ha perseguito con tenacia, anche a fronte di rifiuti, passi falsi e voglia di ricominciare. Cinque pagine di intervista sono una piacevole sorpresa, eppure si indovina qui e là l’effervescenza di un signore con tanta voglia di confidarsi e dialogare. Ce ne vorrebbero di più. personaggi come lui e pagine per contenere la sua verve. Ma intanto, questa preziosa testimonianza pubblicata dagli amici di Fumo di china –  che arriva in Italia dopo la prima chiacchierata con il maestro avvenuta anni fa sulle pagine di Man-ga! –, copre un vuoto imbarazzante dell’informazione legata a manga e anime che neanche Internet è riuscita a colmare. Pensateci. Altri servizi di rilievo di questo numero: i 50 anni di Blueberry, uno sguardo su Thunderbirds, un’intervista con Stefano Andreucci e la tradizionale messe di news e recensioni.

 

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