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Osamu Tezuka

WIDESCREEN (N. 11, Giugno 2007)

Fumettosamente vostro
OSAMU TEZUKADal paradiso delle nuvolette, il primo e solo Dio dei fumetti si firmerebbe così. Una fugace reincarnazione terrena in forma di vignette e balloons che vale più di mille parole.

Nell'anno che celebra i sessant'anni del debutto nel professionismo di OsamuTezuka con il manga Shin Takarajima {La nuova Isola del Tesoro, un successo da 400 mila copie vendute), qualcosa si muove. Tutti in fermento già da adesso per la madre di tutte le feste che si terrà nel 2008 e che festeggerà gli ottant'anni della nascita del disegnatore. D'altronde non fosse esistito lui, il fumetto e l'animazione giapponesi oggi avrebbero un volto totalmente diverso e con ogni probabilità non esisterebbero artisti come Hayao Miyazaki, il più celebre dei personaggi di quell'olimpo infatuatisi in tenera età delle opere di Tezuka. I più maligni sogghignano dicendo che senza di lui non esisterebbe neppure il disneyano Il Re Leone. La verità è che a Tokyo le eminenze dell'industria ancora non hanno digerito e perdonato l'appropriazione indebita del talento altrui senza regolare certificato. Quella stessa appropriazione che fa ruggire ancora di impazienza il leoncino Kimba, l'unico e solo Re della giungla in quel di Cartoonia. Tezuka, pace all'anima sua, però non era tipo da serbare rancore. Il suo forte era dispensare lezioni di grande umanità e immensa passione da recapitare in ogni angolo della creatività.
Mai visto un Uomo tanto innamorato dell'arte e del disegno come il fu dottor Osamu, medico mancato per assecondare l'attrattiva di un immacolato foglio di carta avido di attenzioni e di matite coraggiose che infrangessero i cliché del mercato fumettistico del secondo dopoguerra. C’è chi lo vede come l'Uomo della provvidenza, altri lo immaginano a capo di una rivoluzione silenziosa combattuta su due fronti, quello dei manga (qui i numeri parlano chiaro: centinaia di milioni di copie vendute, oltre 150 mila tavole disegnate) e quello del cinema d'animazione. Milieu strombazzante in epoca Toei Animation, dove è di passaggio collaborando a film come Le tredici fatiche di Ercolino (1961), e invece nuova dimensione dell'intrattenimento che soggiace subito alle sue regole con tanto di studio che porta il suo nome, uscendo indenne da bancarotta e fallimenti vari e rinascendo ogni volta come la fenice (che diventerà peraltro un suo famoso fumetto). Sognatore tenace, Tezuka fa capire chi comanda quando nel 1963 gioca il tutto per tutto con la serie Astro Boy che finisce in TV e conquista l'americana NBC. Fine della leggenda e inizio della Storia, giacché gli anime diventano seriali a partire da questo momento. L'industria dello spettacolo nipponico ancora ringrazia. E gli animatori apprendono che si può fare animazione risparmiando sui disegni, facendo assegnamento su un imprinting di origine cinematografica. Lo star system tezukiano si fa presto un luogo dell'immaginario davvero affollato: Wonder Three (1965), Kimba il leone bianco (1965), Dororo (1969), The Monkey (1967), La Principessa Zaffiro (1967), I bon bon magici di Lilly (1971), Toriton (1972). Nulla si fa mancare, il dottore: cortometraggi d'autore con musica di Musorgskij (Quadri di un'esposizione) e sontuosi film animati per adulti che vanno da Cleopatra a Le Mille e una notte. Quando le sue idee si inflazionano e si deteriorano a causa della concorrenza spieiata, la rete Nippon Television gli propone di realizzare film televisivi permeati di idealismo e sublime spettacolo. Altri nomi (Espresso Sottomarino, Foomon, Bagi, Bandar Book), ennesimo successo che lo accompagnerà fino alla morte. Appuntamento a cui giunge indaffarato come sempre, con mille progetti in cantiere (tra i quali La Bibbia per la Rai), tradito da un cancro che interrompe quel prodigioso cammino che nessuno al mondo aveva mai osato contrastare. A questo punto diventa una sorta di divinità per i giapponesi. Della serie: come te nessuno mai. E guai a metterlo in dubbio con i suoi compatrioti.

BIOGRAFIA DI UN DIO
La città di Toyonaka, vicino Osaka, gli dà i natali il 3 novembre 1928, ma Osamu Tezuka a diventare una celebrità internazionale ci impiega poco. Studia medicina però è affascinato dal cinema e dal disegno. L’infanzia la passa con la madre assistendo a spettacoli teatrali, mentre il padre, servito fedelmente da un proiettore, gli fa conoscere Charlie Chaplin e tutto il cinema d’animazione che il periodo consente di vedere. Nel 1946 debutta con Maachan no nikki (Il diario di Maa-chan),  ma è solo con Shin Takarajima che conosce davvero il successo. E’ considerato l’innovatore del manga moderno grazie a un ritmo di tipo cinematografico che contagia le tavole disegnate e il modo di narrare. Entra in Toei nel 1960 e ne esce quasi subito per fondare la sua compagnia d’animazione, dove vive e regna da pioniere gettando la basi dell’attuale industria. Successi come Astro Boy e Kimba diventano immadiati classici. Da allora la sua produzione sarà vastissima e nel momento di massima esposizione si contano addirittura 400 disegnatori al lavoro. Cinema, televisione e corti d’autore, nulla viene lasciato al caso e molti premi arrivano a confermarlo, come per Onboro Film (1984) e Jumping (1985) vinti al Festival di Hiroshima. Muore nel 1989 dopo lunga malattia.

DISCEPOLI ED EREDI 
E’ incredibile come a distanza di quarant’anni gli anime giapponesi non possano vivere separati dal ricordodi Tezuka. Merito anche di chi fin dall’inizio è stato al suo fianco e ancora adesso ricopre molto più che un ruolo da veterano: Gisaburo Sugii è diventato presto regista con Astro Boy e The Monkey; Rintaro ha cominciato con Astro Boy e al suo maestro ha dedicato la stupefacente Metropolis (2001). Osamu Dezaki, l’allievo prediletto, è colui che ha accompagnato in ruoli diversi il Maestro in opere come Astro Boy, Dororo, Jetter Mars e The Monkey. Alla morte di Tezuka gli è stata affidata la regia de La Bibbia, conquistando in seguito i fan con la serie e il film di Black Jack. Da qualche tempo Makoto Tezuka, figlio del disegnatore, si sta dedicando con passione alla regia e ha realizzato corti commemorativi come Akuemon o serie TV come Black Jack, seguita dal film Black Jack – The Two Doctors of Darkness (2005). In Italia Yamato Video riproporrà in DVD opere indimenticabili come l’Astro Boy a colori, i film realizzati per la televisione e molti altri classici.