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Un fumetto racconta la tragedia di Marcinelle

L’Eco di Bergamo (Martedì, 27 febbraio 2007)

In un a collana di «cronaca» dedicata alla storia italiana contemporanea

La storia contemporanea, questa sconosciuta, passa spesso solo di striscio nei programmi scolastici, e, salvo casi eccezionali, gli studenti delle superiori la guardano col binocolo: per loro tutto finisce – se va bene – con la Seconda Guerra Mondiale. Ci sono però collane a fumetti fatte per renderla appetibile ai teen-ager. E tra esse la «Cronaca storica» proposta da BeccoGiallo.
Gli ultimi usciti: Marcinelle (128 pp., 14 euro), in cui Igor Mavric e Davide Pascutti raccontano con un tocco malinconico la tragedia dei minatori in Belgio e Il sequestro Moro, storie dagli anni di piombo di Paolo Parisi, autore anche di Chernobyl (128 pp., 14 euro), sempre nella stessa serie (nella foto grande, un’illustrazione da questo volume). Marcinelle è una riflessione a cinquant’anni dall’evento, che risale all’8 agosto 1956: quando un carrello, urtando contro cavi elettrici, provocò un incendio in un pozzo di Bois du Cazier, presso Marcinelle. Morirono 262 minatori: 136 italiani, tra i quali anche un bergamasco, Assunto Benzoni, 30 anni, di Endine. Mavric e Pascutti raccontano il viaggio compiuto in Belgio l’8 agosto 2006, nel cinquantesimo anniversario appunto, da Giovanni con la figlia di otto anni, Alice. Il padre di Giovanni è emigrato, come moltissimi italiani (e bergamaschi), proprio in Belgio cinquant’anni prima, e ha lavorato a lungo a Marcinelle. Per questo decide di essere presente con la bambina per l’anniversario della tragedia. Il viaggio aiuta Giovanni a rispolverare i ricordi d’infanzia, sepolti in un angolo della memoria, e fa conoscere alla piccola Alice le avventure del nonno. L’albo è delicato e profondo: segue il filo della memoria e grazie all’abilità grafica del giovane disegnatore Pascutti e alla sensibilità di Mavric propone un ritratto toccante dei protagonisti del passato. Anche la narrazione de Il sequestro Moro, storie dagli anni di piombo (128 pp., 14 euro) di Paolo Parisi si snoda lungo un doppio binario, tra passato e futuro. Parte dalla vicenda di due fratelli, ancora piccoli quando Moro viene rapito, il 16 marzo del 1978: entrambi ricordano l’atmosfera cupa che era calata quel giorno, un giorno come gli altri, quando la notizia del sequestro era arrivata in campagna, dove vivevano: il padre, contadino, aveva smesso di lavorare. Anni dopo uno dei fratelli è diventato docente universitario, e ripercorre raccontandoli agli studenti gli eventi di allora. L’altro fratello invece ha percorso un’altra strada, lontana dalla sua: quella del terrorismo... La prospettiva scelta da Parisi è intrigante, sia perché mostra la storia con gli occhi della «gente comune» sia perché segue l’incontro-scontro di due culture nel nostro Paese. E insiste sulla necessità di non dimenticare, perché la storia a volte può ripetersi. I volumi di Beccogiallo sono corredati da una cronistoria degli eventi. Nel caso del sequestro Moro oltre alle tappe che hanno portato a questo evento, sono riportati anche alcuni fatti successivi, fino ad oggi, che ne mostrano in qualche modo le «conseguenze» e l’evoluzione. C’è anche un glossario, che aiuta a ricostruire attraverso alcune parole chiave il contesto storico e una ricca bibliografia. Per notizie sulla casa editrice e sugli altri volumi della collana c’è il sito www.beccogiallo.it.
Un’altra, particolare collana storica è quella proposta dalla casa editrice Yamato: si tratta in questo caso di manga, fumetti giapponesi molto amati dagli adolescenti (e non solo). Sono biografie di personaggi celebri del passato, da Alessandro Magno di Yoshikazo Yasuhito (240 pp.,15 euro) a Elisabetta di Riyoko Ikeda e Erika Miyamoto (200 pp., 15 euro). In uscita anche un albo su Giovanna d’Arco. Frutto di un’attenta ricerca storica, fanno leva su un’interpretazione originale e «letteraria». Anche per merito dei disegni, molto curati, sono interessanti e godibili.
E infine fa riflettere su eventi molto vicino a noi, sia nello spazio sia nel tempo, Appunti per una storia di guerra, pubblicato da Rizzoli (133 pagine, 14,90 euro), primo romanzo grafico di Gipi, noto illustratore di Repubblica e Internazionale. Una storia raccontata con tavole ad acquarello. Racconta l’assurdità della guerra vista con gli occhi di tre ragazzini, Stefano, Giuliano e Christian, che vivono di espedienti ai margini del conflitto, in una terra abbandonata, ferita dalle bombe: potrebbe essere la ex Jugoslavia (alla quale Gipi forse si è ispirato) ma anche un qualunque altro posto del mondo. Sono a corto di soldi, e così si ritrovano al servizio di un miliziano senza scrupoli. Vanno là dove la guerra si combatte sul serio, ma alla fine riescono a venirne fuori. È un romanzo forte, di formazione, che ritrae tre ragazzi alla scoperta di sé e della vita. Gipi sfrutta tutte le potenzialità espressive del romanzo grafico: la forza evocativa delle immagini, che permettono anche i silenzi, le sfumature, gli sguardi, e la ricchezza delle parole. «Gipì – dice del romanzo Goffredo Fofi – ci racconta la grazia residua dell’Italia e quella di un’adolescenza marginale non ancora massacrata dalle mitologie del consumo».