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Sol Levante da collezione

Corriere della Sera (Giovedì 30 Settembre 2004)
Alessandro Beretta

Lungometraggi giapponesi d’animazione
Domani al Palestrina il primo festival

Nani o?», ovvero «Che cosa succede?» diranno in giapponese i personaggi che da domani al 3 ottobre illumineranno lo schermo del cinema Palestrina. Succede che nasce a Milano «Anime Giapponesi», prima rassegna dedicata al cinema d'animazione del Sol Levante. Gli otaku milanesi, ovvero i lettori appassionati che seguono le avventure dei loro eroi tra manga (gli albi a fumetti) e anime (i disegni animati) avranno immagini per i loro occhi: tre giorni di fitta programmazione, con 13 lungometraggi e 2 serie animate.
E il fenomeno, senza dubbio, è nato a Milano. Se si è arrivati ad amare e a chiamare col loro nome i manga e gli anime, buona parte del merito è della milanese Yamato Video, oggi produttrice, oltre che negozio, di anime in dvd. Nata da un club fondato nel 1982 dall'allora diciassettenne Fabrizio Ferrano, la Yamato Video esordì nel 1991, dopo anni di fanzine, con il primo anime uscito solo in videocassetta: «Baoh». Oggi il catalogo conta centinaia di titoli e Ferrarlo può dire: «Chiunque ha avuto a che fare con i manga in Italia, è passato da noi».
Il collezionismo ha poi preso tante vie. Una è quella di William, 22 anni, che studia il giapponese leggendo manga in lingua originale: «Fin da piccolo volevo capire cosa c'era scritto nelle sigle dei cartoni che vedevo in televisione – acconta – poi mi è capitato un coinquilino giapponese e ho scoperto i manga». Ma se nelle sigle i titoli sono in giapponese, le canzoni sono m italiano e altrettanto «da collezione»: «Ho duecentocinquanta 45 giri di sigle di cartoni animati dei primi anni Ottanta — spiega Cristina Colangelo, 23 anni —, tra cui la mia preferita, la sigla di "Baldios Robot", che vale 450 euro». C'è anche chi non arriva ai i manga dalla televisione, ma si  converte partendo dai comics americani: «Ma i manga sono ancora più forti. Se la cultura americana per molti versi ci assomiglia — dice Matteo Bandera, 19 anni —, nelle storie giapponesi trovi spesso aspetti mistici e soprannaturali che mancano nei super-eroi». I manga, a differenza di comics come «L'uomo ragno», che hanno infiniti episodi, hanno un inizio, una fine ed un unico autore. Veri romanzi d'appendice, durano anche una decina d'anni: «Quando la storia è finita — racconta Alessandro Grella, 28 anni — la leggo d'un fiato, ma prima completo la serie. E se esce un albo all'anno, come accade col fantasy "Bastard", aspetto».
Altra via, infine, quella percorsa da Stella Brunello, 19 anni: «Ho iniziato a leggere i manga per confrontarli con le serie animate — racconta — e a parte le censure alle scene violente, ho scoperto che in alcuni adattamenti italiani vengono stravolti i rapporti tra i personaggi». Un aspetto importante, quello dell'adattamento, tanto da motivare per l'uscita di «Ken il Guerriero  - La Trilogia», ultimo successo degli anime in dvd, due edizioni diverse: una con i nomi dei personaggi in ìtaliano, l'altra con i nomi in giapponese. E il ritorno di Ken, maestro di arti marziali, porta con sé una sigla degna di un Ungaretti post’atomico: «Mai/ mai/ scorderai/ l'attimo/ la terra/ che tremò./ L'aria/ si incendiò/ e poi/ silenzio». Già, silenzio, e buona visione.

Indirizzi doc per appassionati
La rassegna
1-3 ottobre Cinema Palestrina (via Palestrina 7, tel. 02.67.02.700).
- Tessera valida per tutte le proiezioni: € 15,00.
- Ingresso giornaliero: € 7,00.
- Ingresso singola proiezione € 4,00 (informazione prenotazioni animegiappo@virgilio.it)
I negozi
- Yamato Shop Via Tadino 5, tel. 02.29.40.96.79;
- La borsa del fumetto Via Lecco 10, tel. 02.29.51.38.83;
- Super Gulp ripa di Porta Ticinese 57, tel. 02.83.72.216

Film di Culto
Epici o noir, piacciono anche ai cinefili
Nel 1985 Seijun Suzuki, tra i più iconoclasti registi giapponesi, autore della «Farfalla sul mirino» cara a Jarmusch, non disdegnò di dirigere un lungometraggio d'animazione della serie di Lupin III, il ladro gentiluomo che viaggia su una 500. «La leggenda dell'oro di Babilonia», in anteprima italiana e versione integrale (il 2 alle 22.30; il dvd uscirà da Yamato), è una delle perle della rassegna «Anime giappones» curata da Filippo Mozzarella, Andrea Nobile e Saverio Lombardo. E la dice lunga della dignità attribuita in Giappone a un genere che ha faticato, in Occidente, a scollarsi da etichette limitative («roba nociva per ragazzini»).
Dopo «La città incantata» non c'è critico che, giustamente, non applauda Hayao Miyazaki: ma destano ancora sconcerto le sue radici in «Heidi» o, ancora, «Lupin III». In attesa di vedere «Howl’s Moving Castle», il grande autore è presente con una produzione del suo Studio Ghibli, «Una tomba per le lucciole» di Isao Takahata (domani alle 20.30): un bambino fantasma, nel Giappone del 1944, rivive il trauma bellico. Una fisionomia di autore l’ha assunta anche Mamoru Oshii, a Cannes con «Innocence - Ghost in the Shell 2»; qui si vedrà il suo «Lamù Beautiful Dreamer» (il 3 alle 18.30), tocchi psichedelici in una saga per teenager.
Tra gli anime più interessanti degli ultimi anni figura Interstella 5555» di Takenouchi e «Malsumoto» (domani alle 22.30 e il 3 alle 20.30), che attinge a un immaginario di fantascienza anni 80 («Capitan Harlock»). Atmosfere noir e cyberpunk caratterizzano l'ormai classico «Perfect Blue» di Kon Satoshi (il 3 alle 22). Per i fìlologi, l'epico «Alexander - The Movie» (domani alle 18.30), diretto sotto pseudonimo da Rintaro, visionario autore di «Metropolis». 
 Alberto Pezzetta