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Il furore dei “manga”

Corriere della sera (Giovedì, 23 luglio 1998) 
Giovanna Grassi

Cineporto / Inizia domenica un viaggio nell’animazione giapponese
“Da invincibili samurai a macchine da combattimento”

A Cineporto da domenica al 2 agosto è in programma una rassegna dedicata ai «manga» che certo farà discutere. Perché se molti sono gli appassionati dei cine-fumetti giapponesi, i cosiddetti «manga», altrettanti li accusano di eccessiva violenza e spettacolarizzazione, in senso negativo, della potenziale aggressività infantile.
«Che ci Manga?», viaggio nell'animazione giapponese dal 1976 al 1995, è un ciclo curato dall'associazione culturale Lasermanya, nata, precisano i fondatori, proprio per far conoscere a tutti i soci e gli appassionati il possibile materiale reperibile nel settore dell'animazione nipponica. «Lasermanya — precisano i responsabili — si rivolge a un pubblico prevalentemente giovanile, appassionato di "anime" (cartoni animati) e di "manga" (fumetti), alla ricerca di materiale inedito in Italia. Abbiamo reperito molte novità sia nel formato laserdisco che in videocassetta».
Premettendo che, secondo molti, il cinema del regista John Woo e molto di quello di Hong Kong si ispira direttamente ai «manga», la panoramica di «Cineporto» va a nozze anche con il filone cosiddetto «cyberpunk» e con gli eroi mutanti di tutti i «nuovi fumetti». Tendenza seguita, sia pure subdolamente, anche da diversi film della nuova stagione, a cominciare da «Small Soldiers» prodotto da Steven Spielberg e diretto da Joe Dante.
D'altro canto, sono proprio personaggi come Lobo o Venom, che derivano dai fumetti, a rappresentare gli eroi mutanti del nuovo mondo dei fumetti in molti casi davvero feroci, ma anche ironici.
La rassegna prende il via alle 21.15 di domenica con «Akira» di Katsuhiro Otama. Nel Giappone del 2019, uno studente, durante alcuni scontri con la polizia, viene catturato e sottoposto a esperimenti che lo doteranno di poteri straordinari. Alle 0.30 seguiranno altri film tratti da fumetti noti, come «Super Robot».
Lunedì si vedrà, alle 0.30 «Ken il guerriero» tratto dal fumetto di Bronson e Tetsuo Hara. Protagonista della storia è Kenshiro, un maestro dell'arte marziale di Hokuto, che si basa sulla manipolazione dei «punti di pressione», che permette ai combattenti di esplorare il corpo degli avversari dall'interno.
Martedì, sempre dopo mezzanotte, saranno proposti due film della serie «Dragonball». Mercoledì si vedrà, come primo titolo, «Raina 1/2  La sposa dell'isola delle illusioni» di Iku Suzuki. A proposito di questo titolo e di altri della rassegna, è interessante ricordare che il genere manga si è dedicato anche al pubblico femminile: con la trasposizione di capolavori dell'infanzia e di serie, esportate anche sulla nostra televisione, come «Candy Candy», un genere che affronta intricate storie d'amore, tradimenti e drammi familiari genere «feuilleton».
Giovedì entra in scena alle 0.30 il mondo virtuale perché in «Ghost in the Shell» di Oshil, un programma nato da un accorto hacker risveglia la coscienza di un militare creato virtualmente spingendolo a mettere in discussione la propria esistenza e a ribellarsi a chi l'ha creato.
Venerdì ritorna il pirata del futuro «Capitano Harlock», che percorre il cielo sull'astronave Arcadia, preparandosi ad affrontare gli Umanoidi decisi a spazzare via gli umani e l'intera Terra. Sabato toccherà a «Macross the Movie», che si basa su una invenzione della «science fiction manga» ossia una fortezza superdimensionale aliena caduta sulla Terra e ribattezzata Macross. Infine, domenica, si vedrà «Street Fighter II" in cui tutti i generi delle arti marziali e del «sumo» ritornano. Il crudele Bison. infatti, intende servirsi dei migliori lottatori del mondo per conquistare il pianeta. Il film, come ha dichiaralo lo stesso Jean Claude Van Damme, gli è servito nella preparazione e nella regia del suo «La prova».

GLI ESPERTI
In ogni storia c’è la lotta contro il male
I manga giapponesi, e il ciclo organizzato a Cineporto lo dimostra, hanno percorso e percorrono molte tendenze, comprese quelle delle soap opere e della fantascienza automatizzata, in scenari sia quotidiani che fantastici, comunque sempre popolati da androidi. La lotta contro il Male, con tutto ciò che ne consegue in violenza, è al centro di ogni racconto manga.
Spiegano i curatori del ciclo: «La storia dell'animazione nipponica risale agli inizi del XIX secolo quando il processo di rappresentazione delle immagini in movimento interessò la pittura. L'espansione del cinema d'animazione, invece, è datata 1962 e ha come «padre-padrino» Osamu Tezuka detto "il padre del manga"». Sua era la Mushi Production, che, malgrado il successo, fallì. Ma Tezuka fondò una nuova compagnia di produzione con il suo nome».
Molte serie giapponesi manga tra le più note sono state anche trasmesse in televisione, a esempio «Captain Harlock» di Leiji Matsumoto.
Spiegano gli esperti del settore, che conta diversi club in Italia e numerosi siti Internet: «Nel "manga" propriamente detto, l'elemento di rottura con il passato è dato dal totale realismo con il quale viene rappresentato il conflitto, che vede i giganteschi protagonisti-automi ridotti a semplici macchine da combattimento: non più samurai dalle armi invincibili, ma mezzi tecnologici dall'aspetto non necessariamente antropomorfo». (G. Gs.)