Andrea Fornasiero

FilmTv N.45 - Novembre 2008

 

Leiji Matsumoto è il padre di tre saghe d’animazione fantascientifica della televisione nipponica: Star Blazers, Capitan Harlock e Galaxy Express 999 che discreta fortuna ebbero anche sulle nostre emittenti. Tra queste Galaxy Express 999 era sicuramente la più malinconica, con un’astronave a forma di treno (ispirata al racconto Una notte sul treno della via lattea di Kenji Miyazawa) che, di pianeta in pianeta, si dirigeva verso il mondo interamente meccanizzato di Andromeda. I suoi passeggeri principali erano solo due, la bella, pallida e misteriosa Maetel e il giovane Tetsuro, ingenuamente convinto che un corpo robotica immortale gli possa donare la felicità. Il mistero dell’affascinante e diafana viaggiatrice ha stregato gli spettatori e gli autori giapponesi tanto che le sono state dedicate due produzioni da protagonista: Maetel Legend e Space Symphony Maetel. Quest’ultima è una serie di 13 episodi, realizzata per il mercato video nel 2004, che chiarisce le origini di Maetel e la sua triste determinazione, nonché i rapporti con la sorella pirata spaziale Emeraldas, con la madre Promethium e soprattutto il suo ruolo ciclicamente eterno di pellegrina cosmica, guida di giovani coraggiosi in cerca di giustizia. Space Symphony Maetel, fedele nel disegno al character desigh Matsumoto, con le sue figure tipicamente allungate, soffre di una trama dai colpi scena a volte involuti, ed è penalizzata da alcune cadute negli effetti in computer graphic (le esplosioni sono davvero brutte). Dunque non conquisterà nuovi spettatori all’universo fantascientifico di Matsumoto, ma farà la felicità dei fan che vogliono rinverdire i propri ricordi.